Monte Baldo Nord da Nago, percorso storico sul fronte della Prima Guerra Mondiale
Escursione tematica E, per escursionisti, sul Monte Baldo: Malga Zures, Doss Casina (1050), Galbegne, Dosso Alto e Segron. Percorso suddivisibile in due anelli, aggiornamento al 2015.
Descrizione breve: il percorso storico proposto inizia a Nago, saliremo prima a Malga Zures e poi raggiungeremo Dos Casina. Successivamente visiteremo le postazioni di: Galbegne, Cimitero di Sasso Sega, Doss dela Zoca, Caverna Rossi, Dosso Alto di Nago, Sportel Sasso Sega; rientriamo passando per le postazioni di Paternoster e Segron.
A Malga Zures, raggiungibile in auto, è possibile dividere il percorso in due anelli:
- quello basso a nord "postazioni austroungariche" link al percorso
- quello alto a sud "postazioni italiane" link al percorso
- Introduzione
- Descrizione
- Informazioni
Introduzione
Destinatari: percorso abbastanza impegnativo: dislivello di 900 metri e sviluppo di circa undici chilometri; si svolge principalmente su vecchie mulattiere. Se si decide di percorrere solo uno dei due anelli il percorso è alla portata di tutti gli escursionisti. È una bella escursione, a una quota non elevata e quindi buona per tutte le stagioni, in grado di soddisfare le aspettative degli appassionati di storia e, grazie ai panorami e all'ambiente, anche quelle degli escursionisti.
Storia: mentre Malga Zures e Dos Casina, comode da raggiungere e da visitare, hanno sempre mantenuto un certo interesse, gli altri luoghi di questo percorso sono stati, fino a poco tempo fa, abbandonati e dimenticati. Negli ultimi dieci anni, grazie al lavoro degli alpini di Nago, della SAT di Riva e di altri volontari, sono stati riaperti molti sentieri e ripulite dalla vegetazione diverse importanti postazioni. Veri e propri lavori di consolidamento e conservazione non sono mai iniziati e quindi queste testimonianze sono destinate inesorabilmente a essere cancellate.
Paesaggi: ci sono diversi punti panoramici pregevoli, sul Lago di Garda, sul Lago di Loppio e verso lo Stivo e la Val di Gresta.
Ambiente e natura: attraverseremo boschi di latifoglie, pinete e faggete.
Luoghi storici: si tratta di un percorso che si sviluppa lungo la linea del fronte della Prima Guerra Mondiale. A Malga Zures e a nord della stessa troviamo le postazioni austroungariche di: Malga Zures e Doss dei Frasini (caposaldo: osservatorio, comando, postazioni, caverne, ospedale, trincee), Segron (osservatorio, postazioni, cannoniere, caverne, trincee, villaggio e teleferica) e Paternoster (osservatorio, postazioni, cannoniere, caverne, trincee). A sud di Malga Zures ci sono le postazioni italiane di: Doss Casina (caposaldo: osservatorio, comando, postazioni, cannoniere, casermette, caverne e trincee), Galbegne (villaggio, caverna, cucine, cisterna e ricoveri), Cimitero di Sasso Sega, Doss de la Zoca (postazioni in caverna e baracche), Caverna Rossi (postazioni, caverne e ricoveri), Dosso Alto di Nago (caposaldo: osservatorio, postazioni, cannoniera in caverna ricoveri, trincee e baracche), e Sportel Sasso Sega (postazioni, caverne, trincee ricoveri e baracche).
Descrizione
Partenza/arrivo: il percorso inizia a Nago, dove parcheggiamo in località Traole, sopra il capitello di S. Giuseppe, lo stesso parcheggio utilizzato per accedere alla falesia di Nago (detto anche al Ranch); se arriviamo con l'autostrada l'uscita è Rovereto Sud, Lago di Garda Nord (15 minuti dal casello).
Percorso: dal parcheggio (250) con la vecchia strada dei Brozi, antica mulattiera in selciato che collegava il fono valle ai pascoli alpini, saliamo fino alla Zona di Malga Zures (690). Poi, rimanendo sulla mulattiera e passando per la chiesetta della Madonna del Faggio, proseguiamo fino a Doss Casina (980) dove visitiamo la Capella militare costruita durante la Prima Guerra. Deviamo poi per località Galbegne (914), e poi proseguiamo alla volta del Cimitero di Sasso Sega (825). Dal cimitero andiamo sul nuovo percorso: Doss dela Zoca (770), Caverna Rossi (707), Dosso Alto di Nago (703). Dopo essere saliti sulla parte sommitale di Dosso Alto, rientriamo verso Malga Zures, passando per il trincerone italiano che collegava Dosso Alto a Sportel Sasso Sega. Da Malga Zures scendiamo lungo la dorsale nord, attraversando le postazioni di Paternoster e del Segron.
Il percorso si svolge in una zona abbastanza comoda, servita dalla strada del Monte Baldo che sale da Nago. Malga Zures, dove passeremo sia in salita sia durante il rientro, è quindi raggiungibile comodamente in automobile. Pertanto il percorso, se le esigenze lo richiedono, può essere suddiviso in due anelli più brevi.
Anello basso, le linee austroungariche: con partenza da Nago loc. Traole (250), salita al Caposaldo di Malga Zures (690) e rientro per Paternoster e Segron, durata 3 ore.
Anello alto, le linee italiane: che inizia a Malga Zures (690), sale a Dos Casina (980), passa per Galbegne e Dosso Alto di Nago e ritorna a Malga Zures, durata 3 ore.
Tratti particolari: il percorso o i percorsi (nel caso di frazionamento) sono abbastanza uniformi, alcuni tratti si svolgono su cenge rocciose scavate in parte dai soldati.
Condizioni: il percorso è in buone condizioni per un escursionista, la sede è sempre ben evidente e pulita. La segnaletica è presente, nel corso del 2014 la SAT ha sostituito gran parte della segnaletica, dopo avere spostato il 601, il sentiero della Pace e avere aperto nuovi sentieri: 601A, 601B, 601C (l'ex 601 che scendeva a Torbole in zona Salto della Capra non è più segnalato e indicato). La vecchia segnaletica del Percorso della Memoria è stata rimossa, la segnaletica dei percorsi D, E e F (predisposta per la percorrenza in un solo senso) si sovrappone spesso inutilmente a quella della SAT. La segnaletica di Un Territorio Due Fronti che segnala altri sentieri (per il Lago di Loppio e per il Monte Giovo), senza implementare poi una sequenza di segnavia per quelle mete, è utile solo se si dispone della specifica cartina dei percorsi. Purtroppo tante sovrapposizioni e poco coordinamento creano confusione, nel corso del 2014 la situazione è un po' migliorata.
Varianti: nella descrizione dell'itinerario, ho spiegato che il percorso può essere suddiviso in due anelli più corti. (WP = punto percorso)
Anello basso, le linee austroungariche, durata tre ore:
- partenza da Traole (250) e salita al Caposaldo di Malga Zures (690), si seguiranno i WP da 1 a 4; arrivati all'incrocio in località Foram WP 4, invece di proseguire dritti seguendo il segnavia 601 per Doss Casina, giriamo a sinistra sulla forestale e in 5 minuti raggiungiamo la strada del Monte Baldo, in località Malga Zures WP 18;
- a questo punto, dopo avere visitato il caposaldo di Malga Zures, possiamo iniziare a seguire il percorso di rientro a valle dal WP 18. Passeremo per Paternoster e Segron.
Anello alto, le linee italiane, durata tre ore:
- si sale in auto fino a Malga Zures (690) WP 18, dove si parcheggia a lato della strada;
- poco dopo la malga si prende la forestale che va in direzione ovest, per arrivare in località Foram WP 4, qui si seguono le indicazioni del percorso base WP da 4 a 18.
Consigli
Quando: il percorso si svolge a bassa quota ed è quindi buono per ogni stagione.
Da evitare in estate con giornate troppo calde e d'inverno, nei rari periodi, quando nevica a bassa quota e il percorso si complica e diventa in alcuni punti anche pericoloso.
Altro: per quello che riguarda l'attrezzatura è quella standard per percorsi escursionistici, portare sempre: cartina, bussola e altimetro.
Difficoltà
E= per escursionisti.
Pericoli
Sono presenti tutti i pericoli di un itinerario escursionistico.
È richiesta esperienza e molta attenzione, soprattutto se accompagnate persone poco esperte o bambini.
Note per alcuni di questi pericoli, questo non esclude tutti gli altri pericoli.
- Tratti esposti: alcuni brevi passaggi sono su pendii ripidi o sopra pareti scoscese o verticali.
- Scivolate e cadute: sono possibili scivolate o cadute con esito anche fatale, sia sul sentiero sia nel visitare le postazioni di guerra, dove sono presenti buchi e fossi anche profondi.
- Caduta sassi e movimenti franosi: alcune zone sono interessate dal fenomeno.
- Difficoltà d'orientamento: ora il percorso è ben segnato.
- Meteo: l'esposizione a nord aumenta un po' le criticità in inverno.
- Inverno: con neve o ghiaccio i sentieri e le stradine sono spesso impraticabili e il tracciato diventa pericoloso.
- Valanghe: in inverno alcuni tratti del percorso, per brevi periodi, sono esposti al pericolo di valanghe.
- Mountain Bike: si attraversa più volte la pista della Val del Diaol, c'è il pericolo di essere investiti da discesisti lanciati a folle velocità.
Per maggiori dettagli:
Avvertenze Pericoli
e anche
Pericoli Oggettivi normalmente presenti in montagna.
Prendere sempre visione:
Avvertenze contenuti del sito ed esonero da ogni responsabilità.
Avventura | Storia | ||
Natura | Paesaggi |
Zona: | Monte Baldo (Nord) |
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Categoria: | Escursioni in montagna |
Difficoltà: | E / Escursionisti |
Dislivello totale: m. | 1800 |
Durata ore: | 6 |
Informazioni generali: -->>> Si raccomanda di prendere sempre visione delle avvertenze <<<--
tipo di percorso: | anello, esposizione nord e ovest; divisibile in due anelli | frequenza passaggi: | discreta in ed in aumento |
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periodo consigliato: | tutte le stagioni; evitare: estate giornate calde, inv. neve-ghiaccio | stato del percorso: | 2015: segnaletica buona, sentieri puliti e ben tenuti |
possibilità di ristoro: | nessuna | valore storico: | molto alto, attraversa le prime linee austriache e italiane |
acqua potabile: | nessuna | valore paesaggistico: | alto, panorami sul Lago di Garda e sullo Stivo |
punti d'emergenza: | strada del Monte Baldo | valore naturalistico: | buono, attraversa boschi di macchia mediterranea |
copertura cellulare: | discreta | cartografia: | tutte le principali: Lago di Garda Nord e presso Ingarda, carte locali |
Descrizione del percorso:
- Partenza da Nago (250), dal parcheggio in località Traole al Ranch. Qui imbocchiamo la vecchia strada dei Brozi, mulattiera in selciato che prende il nome dai vecchi carri a due ruote, carri che erano trainati dal bue e servivano per trasportare di tutto. Seguiamo la segnaletica con segnavia 601 per Malga Zures per 5 minuti fino al tornante sinistrorso, dove c'è un incrocio.
- Incrocio sul tornante sinistrorso della mulattiera (280), lasciamo il segnavia 601 che va a sinistra verso la falesia (attraverso la falesia passa una variante di questa mulattiera che si ricongiunge poco sopra con la nostra) e proseguiamo dritti sulla mulattiera che sembra secondaria (inizialmente è malconcia). Seguiamo sempre la mulattiera, anche quando attraversa, più volte, la strada asfaltata del Monte Baldo; quando incrociamo la strada a quota 600 Mt, la attraversiamo e imbocchiamo una rampa ghiaiosa creata dai distruttivi passaggi delle mountain-bike, la risaliamo e proseguiamo fino all'incrocio con un altro sentiero che si dirama in ripida salita a sinistra.
- Incrocio con il sentiero che si dirama ripido a sinistra (650) (punto di accesso al caposaldo di Malga Zures), noi proseguiamo dritti andando ad attraversare uno stretto passaggio tra le rocce, il Bochet del Foràm, dove sono state scavate diverse gallerie di guerra (sono le gallerie che collegavano il comando austriaco di Malga Zures, con le postazioni fortificate sulla dorsale delle Navesele, gallerie in parte crollate e molto pericolose). Siamo, in questo tratto, proprio sotto Malga Zures, proseguiamo fino a incrociare la strada forestale che proviene da Malga Zures, la seguiamo fino a un incrocio.
- Incrocio in località Foram (680) con tabelle segnavia 601, (una volta a questo incrocio il 601 vecchio, dismesso per essere convertito in pista da downhill, scendeva verso ovest alle Busatte, ci sono ancora i segnavia lungo il tracciato), noi proseguiamo sulla mulattiera in direzione di Doss Casina, arriviamo così alla Chiesetta della Madonna del Faggio e, poco sopra, a un nuovo incrocio con la strada del Monte Baldo.
- Incrocio sopra la Madonna del Faggio (780), con palina segnaletica, proseguiamo sempre in direzione di Doss Casina lungo la bellissima mulattiera con fondo in selciato, la seguiamo fino al bivio con indicazione: Chiesetta degli Alpini di Doss Casina, dove, seguendo le indicazioni, deviamo e raggiungiamo in breve la piccola cappella.
- Chiesetta degli Alpini di Doss Casina (960), c'è anche una lapide che ricorda i Futuristi del Battaglione Lombardo Volontari Ciclisti e Automobilisti, qui caduti nel corso della battaglia di Doss Casina. Visitiamo la cappella e facciamo una breve deviazione molto panoramica salendo alla cima. Nei pressi della cima possiamo visitare le trincee e l'osservatorio (solo qualche resto, purtroppo la protezione civile ha fatto scempio di parte dei manufatti bellici per costruire la piattaforma per un radar meteo, ora bloccato). Ritorniamo poi nei pressi della chiesetta, dove, senza bisogno di tornare alla mulattiera, imbocchiamo in salita una variante che sale attraversando alcune postazioni fortificate lungo la dorsale e si ricongiunge poi alla mulattiera 601. Tornati sulla mulattiera 601 proseguiamo, sempre in salita, in direzione del Monte Altissimo, arriviamo così a una sbarra posta all'incrocio con la strada asfaltata del Monte Baldo.
- Incrocio con la strada del Monte Baldo (1030), c'è una stanga e la segnaletica dei sentieri, faremo un cambio di direzione a V e imboccheremo la forestale che sale verso sinistra, segnavia 601C per Ex Cimitero di Guerra, un volta era indicata come direzione Galbegne. Questa strada è infatti la forestale di Galbegne, seguendola, in breve, giungiamo ad un incrocio con un sentiero proveniente da destra.
- Incrocio con il sentiero che proviene da destra (1050), dalla Capanna degli Alpini di Dos Casina, noi proseguiamo sulla forestale principale con segnavia bianco-rosso, continuiamo fino all'incrocio con un'altra forestale.
- Incrocio tra la forestale di Galbegne che prosegue e la forestale con segnavia 601C che scende (1040), prendiamo quella che scende verso sinistra, la strada di Galbegne, quella che prosegue dritta, con un giro più largo e sovrapponendosi alla pista da discesa per le mountain bike arriva comunque in località Galbegne, ma è meno bella ed è pericolosa (per le bici). Perseguendo in discesa, a un incrocio con tabelle, il nostro percorso (601C) prosegue a destra e la forestale diviene poi sentiero, continuiamo fino all'incrocio con la pista da discesa, riconoscibile dai cartelli di pericolo.
- Incrocio in Località Galbegne (914), dopo avere visitato i resti del villaggio militare delle retrovie italiane e la galleria, proseguiamo in discesa sul versante est, verso il cimitero.
- Incrocio di Bordina Alta (860), è presente una palina con le indicazioni per il cimitero (segnavia 601C), proseguiamo verso l'Ex Cimitero.
- Ex Cimitero di Guerra (825), è presente una palina segnaletica, in precedenza era indicato come Cimitero di Dosso Alto o di Sasso Sega. I resti dei soldati sono stati trasferiti all'Ossario di Rovereto, qui rimangono le lapidi. Procediamo seguendo la segnaletica 601B per Dosso Alto, a destra, nord-est, ci condurrà attraverso alcuni camminamenti di guerra e poi in discesa al Doss dela Zoca. Volendo possiamo anche accorciare il giro e scendere direttamente al punto 17 Sportel Sasso Sega (10 minuti), ma perdiamo una parte preziosa del tracciato
- Doss dela Zoca (770), non troviamo in questo momento alcuna indicazione, ci sono alcune postazioni per mitragliatrici, proseguiamo sul sentiero segnato verso sud-est, in discesa, fino all'inversione di direzione che avviene in località Sengibianchi.
- Bordina Bassa (697), incrocio dove ora è presente una palina segnaletica del 601B, con la nuova indicazione di questa zona, questa località è conosciuta anche come Sengibianchi; cambiamo direzione e continuiamo sul sentiero che ora va verso nord e dopo una breve ma ripida salita arriviamo alle postazioni di Caverna Rossi.
- Caverna Rossi (707), qui è stata recentemente posta una palina e sull'ingresso della caverna una targa a ricordo dei Legionari Cecoslovacchi. In quest'area, nel settembre del 1918, i legionari seppero resistere eroicamente agli assalti austroungarici. Da qui continuiamo verso nord, prima in piano e poi in discesa, fino alle fortificazioni di Dosso Alto.
- Dosso Alto di Nago (703), troviamo una nuova palina segnaletica. E' stato il punto più conteso della zona, assieme a Sasso Sega e a Malga Zures, è tristemente famoso per le sanguinose battaglie del 1918. Troviamo gallerie e ruderi, sulla cima (pericolo: pozzo verticale aperto) troviamo le trincee e le lapidi di due soldati morti in battaglia. Dalla cima si gode anche di un bel panorama sul Lago di Loppio. Scesi dal dosso, ci avviamo verso Sportel e attraversata la pista di downhill, proseguiamo sul nuovo sentiero 601B che, in salita, costeggia tutto il trincerone italiano che collegava Dosso Alto a Sasso Sega. La trincea che percorriamo era la più avanzata delle linee italiane ed era direttamente esposta al fuoco austriaco che proveniva dal Doss dei Frassini e da Malga Zures. In questa zona troviamo anche le indicazioni per il Monte Giovo e per il Lago di Loppio (sentiero Domenico Rigotti), per seguire questi percorsi è indispensabile fare riferimento ai tracciati pubblicati sul sito dell'associazione Un Territorio Due Fronti.
- Sportel Sasso Sega (765), qui troviamo la segnaletica e una nuova piastra di ferro, ci sono i resti delle caverne e dei baraccamenti italiani, bella la stele del Battaglione Monviso; purtroppo in queste zone i reperti e le rovine sono così tanti che possiamo solo immaginare quanto materiale prezioso potrebbe riemergere per documentare gli eventi. Proseguiamo in discesa con segnavia 601B, direzione Malga Zures.
- Malga Zures (690), poco prima della casa, su un dosso, ci sono cinque lapidi di soldati italiani caduti durante la feroce battaglia voluta dal Generale Graziani e svoltasi nel dicembre del 1915. Dall'altra parte della strada asfaltata, su un dosso con croce, detto Cronèla, c'è un bel punto panoramico fortificato, era l'osservatorio; sotto la malga, scendendo le scalette, arriviamo al comando che era collegato con l'osservatorio da una scala, qui c'erano anche l'ospedale, i locali per la truppa e numerosi ricoveri in caverna. Le gallerie si estendevano per oltre un chilometro. Risaliti all'asfalto, pochi metri a valle delle scalette appena utilizzate, troviamo le indicazioni del 601 che è anche sentiero della pace, le seguiamo in discesa fino ad incrociare di nuovo l'asfalto.
- Incrocio sotto Malga Zures (635), con segnaletica proprio lungo la strada asfaltata, continuiamo in discesa sul sentiero 601 che ci porta tra le postazioni della dorsale nord, proseguiamo fino al prossimo incrocio.
- Incrocio tra 601 e 601A (590), scendendo a un certo punto incontriamo una palina segnaletica e su un sasso che fa da spartitraffico troviamo due segnavia del sentiero 601, a sinistra il principale e a destra, meno battuto, il 601A (indicato come tale solo all'incrocio successivo). Possiamo scegliere quale seguire, io consiglio quello di destra, più esposto e accidentato, ma anche più interessante e suggestivo. I due sentieri si ricongiungeranno poco dopo prima di arrivare a un bellissimo punto panoramico su un dosso, sopra la falesia di Nago. Scendendo attraverseremo le postazioni di Paternoster e arriveremo in località Segron, qui troviamo il villaggio austriaco con: postazioni per artiglierie, caverne e ricoveri, piazza d'armi, cisterne e tante altre testimonianze; proseguiamo poi in discesa e torniamo così al parcheggio di partenza.
- Parcheggio località Traole.