Ferrata Fiore Mora e Mauro Pellegrini, Catena del Corno, Valle di Ledro
Via Ferrata F / Facile, da Bocca Casèt attraversiamo le Cime: Casèt (1.750), Corno Piccolo, Corno Grande e Monte Corno
Descrizione breve: questo percorso inizia dal Pian di Pur, con parcheggio a Malga Cita, risale la Val Scaglia e passando per Malga Giù, ci porta all'inizio della facile ferrata. Attraversate le varie cime, scende direttamente per sentieri al Pian di Pur.
- Introduzione
- Descrizione
- Informazioni
Introduzione
Destinatari: percorso abbastanza impegnativo, infatti è piuttosto lungo ed il dislivello è discreto. I tratti attrezzati sono facili. La presenza di diversi tratti di sentiero esposti e non protetti e di qualche canale detritico, la rende adatta solo ad escursionisti esperti.
Storia: si tratta di un percorso realizzato nel luglio del 1988 dalla Sat Ledrense, è gestito dalla stessa. Il percorso è stato tracciato riutilizzando la sede di un vecchio percorso della I° G.M.. E' stato dedicato a Fiore Mora e Mauro Pellegrini.
Paesaggi: panorami su Tremalzo, in lontananza L'Adamello, la catena delle Alpi di Ledro, il Monte Baldo e dal Monte Corno un balcone fantastico sul Lago di Ledro.
Ambiente e natura: molto belli i pascoli di Malga Giù e di Casèt, belli i boschi misti e quelli di conifere, selvagge le cime attraversate dal sentiero.
Luoghi storici: tutta la zona nel corso della I° G.M. è stata interessata dal conflitto, rimangono numerose opere e fortificazione soprattutto lungo il crinale.
Descrizione
Partenza/arrivo: arrivati a Molina di Ledro, nei pressi delle palafitte, svoltiamo in direzione Pur, proseguiamo fino ai parcheggi della rilassante Malga Cita.
Percorso: da Malga Cita (756), proseguiamo sulla forestale che si addentra verso la Val Scaglia. Quando il percorso inizia a salire, la forestale diventa un'erta mulattiera, erosa dalle acque a causa dell'inerzia dell'uomo. La mulattiera ci porta fino alla bellissima conca di Malga Giù (1.269). Da Malga Giù risaliamo per forestale fino a Bocca Casèt (1.603), qui inizia la ferrata che attraversa la Catena del Monte Corno. Al termine del percorso in cresta, un sentiero, inizialmente molto ripido, ci conduce in discesa fino al Bochet de la Spinera (1.320). Dal Bochet, andiamo ad intercettare il sentiero che scende in val Pubregn e poi quello che scende direttamente in Pur.
Ferrata: possiamo suddividerla come segue, percorrendola da SO verso NE:
. Salita graduale e dolce su comodo sentiero, esposto a S-E, fino a Cima Casèt (1.750), la cima più alta, ottimo punto panoramico, postazioni di guerra.
. Discesa al Bochèt del Gat (1.710), versante nord (possibile neve in primavera), parzialmente attrezzata nel tratto finale roccioso.
. Attraversamento del Corno Piccolo, con tratti non attrezzati (EE) e discesa nel canale detritico attrezzato di circa 25 metri, (F).
. Attraversamento verso il Corno Grande: tratti non attrezzati (EE), passaggio nel buco sotto i sassi e discesa nel canale detritico attrezzato, circa 20 metri (F).
. Salita al Corno Grande, tra guglie e pinnacoli con fantastici panorami. Si sale per esile sentiero non attrezzato (EE) a volte esposto, si attraversa un tratto di crinale e si è sul Corno Grande.
. Discesa dal Corno Grande, erta esposta e non attrezzata la parte iniziale (EE), che porta su un canale attrezzato che scende per circa 30 metri (F+).
. Salita al Monte Corno, in circa 15 minuti di sentiero siamo sul panoramicissimo pulpito sul Lago di Ledro, da non tralasciare.
Condizioni: il percorso è in discrete condizioni per un escursionista esperto. E' ben segnalato ed i sentieri sono puliti. L'ultimo intervento sulle attrezzature è recente e per questo sono in buono stato (solo quest'inverno, 2014, la neve ha sradicato un fittone, ma senza compromettere il cavo).
I tratti ripidi nei canali sono ben attrezzati. I tratti di sentiero in quota, sono stati un po' rovinati dalla copiosa neve di quest'inverno, sono comunque percorribili.
Varianti: variante breve con partenza in quota: si può salire in auto a Tremalzo ed accedere con la forestale (si imbocca al Rifugio Garibaldi) che va verso Bocca Casèt, fino al parcheggio dove c'è il divieto. In questo momento le condizioni della forestale sono pessime. Se si riesce ad arrivare al parcheggio, evitando così di percorrere 500 metri di dislivello, si perde un ora e mezzo in macchina e se ne risparmiano circa 2/3 sul terreno.
Consigli
Quando: il percorso, svolgendosi a media quota, è consigliabile da maggio a novembre. In estate direi di andare solo al mattino presto ed in giornate non troppo calde. In inverno è da evitare, quando inizia a nevicare e le temperature scendono sotto lo zero.
Altro: Per quello che riguarda l'attrezzatura è quella standard per percorsi EEA.
Difficoltà
Sono quelle classiche di un percorso per escursionisti esperti, con difficoltà del tratto attrezzato F = Facile: poco esposta e poco impegnativa. Il resto del tracciato in quota ha difficoltà EE = Escursionisti Esperti. Quindi, la difficoltà di questo percorso è soprattutto nei tratti non attrezzati.
Pericoli
I pericoli lungo il percorso, sono quelli classici di un itinerario attrezzato, esposto e soggetto a caduta sassi, uniti a quelli di un percorso non attrezzato in quota, per Escursionisti Esperti. Essendo i tratti non attrezzati, esposti ed insidiosi, superiori ai tratti attrezzati, i pericoli sono soprattutto per chi non ha ben presente cosa significhi essere un Escursionista Esperto, consiglio di approfondirlo leggendo l'apposita sezione.
Avventura | Storia | ||
Natura | Paesaggi |
Zona: | Monti del Garda (Nord) |
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Categoria: | Ferrate e sentieri alpinistici |
Difficoltà: | EEA F / Es. Esperti Facile |
Dislivello totale: m. | 2460 |
Durata ore: | 6 |
Informazioni generali: -->>> Si raccomanda di prendere sempre visione delle avvertenze <<<--
tipo di percorso: | anello, esposizione in salita: est e sud, in discesa: est e sud | frequenza passaggi: | alta nei fine settimana soprattutto sulla variante breve |
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periodo consigliato: | da maggio a novembre, evitare: d'inverno con gelo o neve | stato del percorso: | 2014: buoni cavi, discreti i sentieri in quota, buoni i sentieri d'accesso |
possibilità di ristoro: | tutta la valle di Ledro | valore storico: | postazioni italiane della I° G.M. lungo il crinale |
acqua potabile: | alla partenza, poco prima del parcheggio e a Malga Giù | valore paesaggistico: | molto buono, panorama su montagne e fantastico sul L. Ledro |
punti d'emergenza: | Malga Giù quando aperta | valore naturalistico: | buono, pascoli in fiore, boschi misti e di conifere |
copertura cellulare: | scarsa | cartografia: | tutte le principali: Alto Garda e Ledro |
Descrizione del percorso:
- Posteggiato a Malga Cita (756), proseguiamo sulla forestale che si addentra verso la Val Scaglia, segnavia 419. Quando il percorso inizia a salire, la forestale diventa un erta mulattiera, erosa dalle acque a causa dell'inerzia dell'uomo. Interessante invece dare uno sguardo dalla piazzola apposita (lungo la salita sulla destra) alla Val Scaglia e vedere il risultato dei lavori fatti per fermare la frana. La mulattiera ci porta fino alla bellissima conca di Malga Giù (1.269).
- Da Malga Giù risaliamo per forestale fino a Bocca Casèt (1.603).
- Da bocca Casèt, parte il sentiero (inizialmente stradina forestale) che ci porta alla ferrata che attraversa la Catena del Monte Corno, segnavia 456B. Descrizione sopra.
- Arriviamo così con la discesa dal Corno Grande, al termine della ferrata, siamo al Bochèt del Corno di Casèt (1.660 circa). Qui inizia il sentiero di discesa. Direi che vale sempre la pena di fare una breve deviazione (15' e indicazioni in loco), per andare sul balcone panoramico del Monte Corno (1.731). Poi ritornati all'incrocio, imbocchiamo in discesa il sentiero di rientro, 456B, inizialmente molto ripido, che ci conduce in discesa fino al primo incrocio.
- Incrocio con deviazione per Bezzecca (indicazioni), proseguiamo per il percorso principale fino al Bochet de la Spinera (1.320).
- Dal Bochet, andiamo verso Malga Giù, segnavia 456, fino ad intercettare il sentiero che a sinistra, scende in val Pubregn.
- Incrocio con segnavia bike AC, lasciamo il 456 e scendiamo sul comodo sentiero AC, fino ad incrociare una forestale.
- Sulla forestale, continuiamo a seguire il segnavia AC, fino all'incrocio coil il sentiero che scende direttamente in Pur. La forestale compie alcuni tornati, poi c'è un tratto in piano e quindi sale. Al termine della salita, inizia una breve discesa, quando inizia leggermente a risalire, sulla destra, in prossimità di un gruppo di faggi più corposi, c'è un segno rosso ed una scritta nera "rientro".
- Il sentiero di rientro inizia ripido, poi segue una vecchia mulattiera, è sempre evidente una traccia principale. Il sentiero poi si ricongiunge, quasi in piano, con un sentiero che arriva da destra, lo seguiamo fino al punto dove guadare il fiume. Dopo il guado, proseguiamo a sinistra ed arriviamo sul percorso artistico che seguiamo verso destra e che ci porta al fontanone e poi alla macchina.
- Malga Cita.