GUIDA ALLE SCHEDE DEGLI ITINERARI

In questa pagina troverete tutte le informazioni utili per leggere ed interpretare i dati forniti con le schede degli itinerari.

La preparazione, l'attrezzatura, e tutto quanto riguarda quello che serve per affrontare un itinerario in montagna l'ho riportato nella pagina relativa alla Scala delle Difficoltà in Montagna ( T, E, EE, EEA, ecc.), per cui in base alla difficoltà dell'Itinerario sappiamo già cosa è richiesto.

In altre pagine specifiche ho riportato alcuni consigli sugli itinerari.

Ora vediamo i dati contenuti nelle schede:

ZONA: dove si svolge l'itinerario.

CATEGORIA: classificazione della tipologia di itinerario in base alla destinazione (Escursione, Passeggiata, Ciaspole, ecc.).

DIFFICOLTÀ: classificazione della tipologia di itinerario in base alle capacità richieste. Ho creato appositamente una scheda che ho chiamato: scala delle difficoltà, per fornire tutte le informazioni su questo criterio di classificazione che prevede scale diverse in base alla categoria dell’itinerario.

DISLIVELLO TOTALE: metri di salita e discesa, poi sotto abbiamo la suddivisione, nel caso di anelli chiaramente la salita e la discesa si equivalgono.

DURATA ORE: il tempo indicato è per una persona allenata alla caminata, corrisponde circa alle tempistiche previste dalle tabelle CAI (400 mt/h di dislivello e 4/5 km/h in piano), per persone non allenate bisogna prudenzialmente aumentare di un 50% il tempo stimato.

QUOTA DI PARTENZA: dove parcheggiamo.

QUOTA MASSIMA: il punto più alto lungo il percorso.

DISLIVELLO SALITA: metri da salire.

DISLIVELLO DISCESA: metri da scendere.

SVILUPPO KM.: totale da percorrere sul terreno.

QUADRO RIASSUNTIVO DELLE DIFFICOLTÀ E DEI PERICOLI, CON SCALA SPECIFICA

Ho voluto segnalare, per ciascun itinerario e secondo la mia personale valutazione, se per quell'itinerario che rientra in una certa categoria di difficoltà, alcuni elementi specifici di difficoltà o pericolo sono nella media o sono inferiori o superiori rispetto alla media di quella stessa categoria. Chiaramente queste indicazioni sono riferite al momento in cui ho percorso l'itinerario e sono soggette a continue e repentine variazioni, causate da innumerevoli ed imprevedibili elementi.

Ad esempio: per un itinerario con difficoltà E = Escursionistico avremo:

  • Difficoltà di orientamento: SI = nella media di quanto previsto per un Itinerario E = Escursionistico.
  • Difficoltà di orientamento: SI - = più bassa della media di quanto previsto per un Itinerario E = Escursionistico. Ad esempio, nel caso di un itinerario molto bene segnato e con segnaletica a tutti gli incroci.
  • Difficoltà di orientamento: SI + = più alta della media di quanto previsto per un Itinerario E = Escursionistico. Ad esempio, nel caso di un itinerario con segnavia vecchi o in parte mancanti o con tratti che in alcuni periodi sono invasi dalla vegetazione.

Chiaramente le difficoltà e i pericoli medi, crescono al crescere della categoria di difficoltà dell’itinerario. Ad esempio: la difficoltà di orientamento media, che può presentare un itinerario E = Escursionistico, non equivale alla difficoltà di orientamento media di un itinerario EE = Escursionisti Esperti, perché la difficoltà di orientamento prevista dai due livelli è molto maggiore nel secondo caso.

In sintesi, l'indicazione che volevo dare è: lungo questo itinerario, aspettati qualcosa di più o meno facile o di più o meno pericoloso, rispetto alla difficoltà media prevista per la categoria di difficoltà in cui rientra il percorso (T, E, EE, EA).

Quindi utilizzando la scala di cui sopra: SI - = inferiore alla media, SI = nella media, SI + = superiore alla media, avremo:

DIFFICOLTÀ ORIENTAMENTO: nella media, o più o meno facile rispetto alla media di quella categoria di difficoltà (T, E, EE, EA).

CADUTA SASSI / FRANE: pericolo nella media, o più o meno alto rispetto alla media di quella categoria di difficoltà (T, E, EE, EA).

PERICOLO SCIVOLATE: pericolo nella media, o più o meno alto rispetto alla media di quella categoria di difficoltà (T, E, EE, EA).

QUADRO RIASSUNTIVO DEI PERICOLI INVERNALI, CON SCALA SPECIFICA

Ho voluto segnalare in modo specifico per ciascun itinerario, secondo la mia personale valutazione ed esperienza sul campo, se un certo tipo di itinerario presenta pericoli e quindi condizioni più difficili ed impegnative se lo si percorre quando le temperature sono basse.
Chiaramente non stiamo parlando di progressione specifica in ambiente innevato, ma di escursioni fatte quando la temperatura ad una certa quota inizia a scendere sotto lo zero, anche solo durante la notte.

Potremo trovare:

  • neve residua, a volte ne basta poca perché un canale o una cengia dove passa il sentiero si riempia;
  • ghiaccio, a volte diventano impercorribili anche le forestali se coperte da ghiaccio, in particolare dopo nevicate a cui seguono periodi con accentuata escursione termica;
  • vetrato, spesso sui versanti a nord ma non solo, in quota, alla mattina, inutile ricordare che è insidiosissimo perché difficile da vedere;
  • viscidume vario e scivoloso come il ghiaccio, ad esempio: quello che ricopre i sassi quando è molto umido, quello dovuto a terreni particolari che quando si bagnano diventano come il sapone, ecc.;
  • cascate od acqua congelata , che hanno invaso la sede;
  • brina, che può rendere insidioso qualsiasi tipo di terreno;
  • valanghe, che scendendo hanno invaso il sentiero;
  • ecc.

In queste situazioni anche un sentiero tranquillo può diventare un incubo. Sono situazioni a volte molto particolari che si incontrano spesso se si fanno escursioni in inverno o in quota, purtroppo trovarsi in una condizione del genere senza esperienza e attrezzatura adatta è molto pericoloso.

Queste situazioni sono per altro considerate nelle scale di difficoltà come normali per gli itinerari EE (Escursionisti Esperti), dove l'escursionista sa e si prepara in funzione delle condizioni che troverà e porterà l'attrezzatura richiesta.
Poiché quando la temperatura scende sotto zero anche un Itinerario E o T, può presentare pericoli e rischi per la sicurezza ho pensato di fornire tale indicazione, basata su una valutazione personale per tutti i percorsi. Mi sembrava utile per una zona come la nostra, dove anche in inverno, potendo contare su un clima mite, possiamo trovare parecchi escursionisti che si avventurano su itinerari Escursionistici tipicamente estivi. Tali itinerari che sono spesso in buone condizioni, su alcuni tratti ed in alcuni momenti possono presentare pericoli invernali.

Il periodo in cui più facilmente possiamo trovare tratti con questi pericoli va da fine ottobre fino a aprile-maggio-giugno. Chiaramente dipende molto dalla quota e dall'esposizione.

Il momento in cui è più facile che tali pericoli si manifestino è quando le temperature scendono molto, o quando c'è una forte escursione termica.

Vediamo come ho pensato di indicare questo potenziale pericolo:

PERICOLI INVERALI: NS = non significativi, quindi generalmente non presenti, possono insorgere con condizioni climatiche particolari di solito evidenti (giornate in pieno inverno con temperature molto rigide anche di giorno, dopo pioggia ghiacciata, dopo qualche nevicata a bassa quota, ecc.).

PERICOLI INVERNALI: SI - = spesso presenti, bisogna essere Escursionisti Esperti ed equipaggiati per affrontare le situazioni possibili. Alcune volte è possibile ritirarsi interrompendo l'escursione ed evitando così i pericoli, altre volte sono possibili varianti che possono ridurre o eliminare i rischi. Volendo o dovendo proseguire, possiamo immaginare di trovare difficoltà Alpinistiche pari a Facile (F.), quindi dovremo avere le attrezzature previste e utilizzare se richieste anche tecniche di assicurazione.

PERICOLI INVERNALI: SI = generalmente presenti, bisogna essere Alpinisti Esperti equipaggiati per affrontare i pericoli invernali possibili. Possiamo immaginare di trovare difficoltà Alpinistiche pari a Poco Difficile (P.D.), quindi oltre ad avere le attrezzature previste, dovremo utilizzare quando richieste tecniche di assicurazione e progressione a tiri di corda.

PERICOLI INVERNALI: SI + = presenti quasi sicuramente e molto insidiosi, bisogna essere Alpinisti molto Esperti e ben equipaggiati per affrontare i pericoli invernali su questo percorso. Possiamo immaginare di trovare difficoltà Alpinistiche fino al grado di Difficile (D.), quindi oltre ad avere le attrezzature previste, dovremo procedere con tiri di corda.

Appare chiaro che solo un Escursionista Esperto (E.E.) potrà affrontare, quando sono presenti le condizioni avverse, percorsi con pericoli invernali: SI - ; mentre per affrontare pericoli invernali: SI o SI+ occorre essere Alpinisti. Tutto chiaramente con la necessaria attrezzatura.

Io per esperienza, quando vado in montagna se la temperatura scende sotto lo zero e se so che posso trovare pericoli invernali, come minimo porto sempre: ramponi e bastoncini, cordino di sicurezza o spezzone di corda. Se penso di trovare condizioni impegnative, porto tutto il resto dell'attrezzatura che può servire.

QUADRO RIASSUNTIVO DEL PERICOLO DI VALANGHE, CON SCALA SPECIFICA

Sempre più escursionisti decidono di frequentare la montagna anche in Inverno, quanto il terreno è coperto dalla neve, come fanno da sempre gli Sci alpinisti.

D'inverno oltre agli itinerari specifici invernali trattati nelle apposite sezioni, molti percorrono anche gli itinerari escursionistici tipicamente estivi, per questo ho cercato di fornire per ogni itinerario, indicazioni su se e in che misura sono presenti zone dove può insorgere il pericolo di valanghe.

Questa indicazione, si basa sulla mia personale valutazione ed esperienza sul campo e quindi sulla mia conoscenza del terreno e delle particolari condizioni climatiche della zona dove si svolge l'itinerario. Tale indicazione, deve essere considerata come puramente indicativa, ogni frequentatore della montagna innevata deve essere autonomamente in grado di valutare i pericoli ed i rischi a cui si espone, quando decide di affrontare una gita in Ambiente Innevato.

- Se non sapete leggere il Bollettino Valanghe;

- se non conoscete i metodi di prevenzione da utilizzare nella programmazione e gestione di un itinerario in presenza di neve;

- se non conoscete la neve ed il suo metamorfismo e quindi il fenomeno delle valanghe;

- se non conoscete le tecniche di autosoccorso in valanga;

- se non avete l'attrezzatura minima di sicurezza: artva, pala, sonda;

se non avete tutte queste conoscenze e l'attrezzatura di sicurezza, lasciate perdere le gite in ambiente innevato fatte in autonomia, andate solo sugli itinerari preparati e controllati o se volete andare per monti affidatevi ad una Guida Alpina, se volete imparare ad andare in autonomia , frequentate un corso specifico.

Anche gli itinerari di accesso ai più frequentati rifugi della zona: Altissimo, Stivo, Pernici, d'inverno sono da considerarsi pericolosi per le valanghe e quindi devono essere affrontati solo da chi ha le competenze, la capacita e l'esperienza richieste.

Quindi in presenza di neve bisogna sempre: avere le competenze, l'esperienza e l'attrezzatura per praticare Escursioni in Ambiente Innevato, come riportato nella Scala delle difficoltà per le Escursioni in Ambiente Innevato.

Quanto sopra vale sempre, qualsiasi sia la quantità di neve sul terreno e indipendentemente dal pericolo di valanghe che ho indicato sulla scheda dell'escursione / gita, quindi anche quando ho riportato un PERICOLO VALANGHE: NS.

Vediamo come ho pensato di indicare questo potenziale pericolo:

PERICOLO VALANGHE: NS = non significativo, quindi non è presente generalmente, può insorgere con condizioni nivo/metereologiche particolari di solito evidenti.

PERICOLO VALANGHE: SI - = generalmente presente per poco tempo e su alcuni tratti.

PERICOLO VALANGHE: SI = presente spesso e su diversi tratti.

PERICOLO VALANGHE: SI + = presente quasi sempre e su molti tratti.

QUADRO RIASSUNTIVO DELLE CARATTERISTICHE DEI PERCORSI

Per fornire indicazioni sulle caratteristiche dei percorsi, che consentano di comprendere meglio il terreno su cui si svolge l'itinerario, ho pensato di fornire dati espressi in quota percentuale sul totale dello sviluppo.

CON SEGNAVIA: per la quota % dove è presente la segnaletica verticale e i segni lungo il percorso. In fondo alla pagina troviamo tutto sulla segnaletica dei sentieri e sui segni di vari colori che possiamo incontrare nei boschi.

SENTIERO: sentiero.

PERCORSO LIBERO: percorso fuori da sentieri, mulattiere o strade, generalmente su prati o nei boschi. Può anche coincidere con un tratto di roccette o una cresta nel caso di percorsi con tratti alpinistici.

MULATTIERA: vecchie mulattiere civili o militari.

FORESTALE: strade forestali demaniali o private. In questa categoria rientrano tutte le strade bianche.

ASFALTO / pavimentazione:  strade asfaltate o pavimentate con altro materiale: cemento, piastre, porfido, sassi ecc.

TRATTI ATTREZZATI: se e in che misura sono presenti tratti con cavi, staffe, o altre attrezzature per facilitare e rendere più sicura la progressione.

TRATTI ALPINISTICI: se e in che misura sono presenti tratti con difficoltà alpinistiche. Cioè tratti dove è necessario avere le capacita, le conoscenze, l’esperienza e le attrezzature per muoversi su terreni difficili, impervi, infidi e pericolosi.  Solo per fare alcuni esempi di tratti alpinistici avremo: i terreni esposti e/o ripidi e/o scivolosi e/o franosi e/o innevati e/o ghiacciati e/o senza traccia o riferimenti. Rientrano in questa categoria: pareti rocciose ripide o verticali, creste aeree, roccette, canali, cenge esposte, pareti ripide innevate o ghiacciate, ecc..

TRATTI ESPOSTI: se e in che misura sono presenti tratti a sbalzo sul vuoto, dove non bisogna avere paura, avere passo sicuro ed un eventuale errore o distrazione può trasformarsi in una caduta nel vuoto, ecc..

TRATTI EROSI/FRANOSI: se e in che misura sono presenti tratti soggetti ad erosione o frane a volte anche esposti dove è necessario muoversi senza paura e con passo sicuro, qui i principali pericoli sono: caduta sassi e scivolate rovinose.

Segni e segnaletica che possiamo trovare nei boschi e che è meglio conoscere:

Tabella segnavia
Si usa per indicare la direzione delle località di destinazione del sentiero e il tempo indicativo necessario a raggiungerle per un medio escursionista. Si trova all'inizio e sugli incroci più importanti, spesso in legno ma può essere anche in metallo o materiale plastico.

Tabella località
La troviamo agli incroci più significativi di un percorso (passi, forcelle, piccoli centri abitati) che trovino riscontro sulla cartografia; indica il nome della località dove ci si trova e la relativa quota, stessi materiali.

Tabella Sentiero tematico
Posta agli estremi e nei punti significativi di un itinerario escursionistico segnalato che propone un percorso a tema (storia, natura, geologia, ecc) per invitare all'osservazione, a stimolare lo studio, la conoscenza, la valorizzazione, la tutela dei luoghi visitati.

Tabella d'itinerario per bici e/o cavalli
Stesso utilizzo di quelle segnavia e spesso stesse caratteristiche.

Tabella per via ferrata
La troviamo all'inizio di un sentiero di accesso ad una via ferrata o ad un sentiero attrezzato, nonché all'inizio del tratto attrezzato per l'invito - quadrilingue - ad usare correttamente le attrezzature fisse e ad autoassicurarsi alle stesse.

Tabella "Sentiero per escursionisti esperti"
E' collocata all'inizio di un sentiero con caratteristiche alpinistiche: esposto, parzialmente attrezzato oppure impegnativo per lunghezza e sviluppo o in ambiente particolarmente selvaggio.

Ometto di pietre
Spesso in quota o sui terreni sassosi capita di trovare delle costruzioni piramidali costituite da sassi sovrapposti, costituiscono un sistema di segnaletica efficace, naturale, discreta. Sono spesso visibili anche in condizioni difficili, specie durante improvvise nevicate sui sentieri di alta montagna.

Bianco e Rosso
Segnavia ordinario dei sentieri del CAI in Italia, SAT (sezione autonoma CAI) in Trentino, dove serve sono numerati con tre numeri in nero. Possono essere numerati con lettere o altro quando sono percorsi locali tematici.

Bianco e Nero
Confini di particelle forestali.

Giallo e Azzurro
Percorsi di interesse storico che conducono spesso alla visita di opere militari.

Azzurri
Sono i segni che si usano per segnare le particelle forestali sul terreno, singoli o doppi, con varie forme; spesso viene utilizzato un sentiero per dividere due particelle, è per questo che li troviamo spesso lungo i sentieri.

Gialli
Sono generalmente i segni vecchi che si usavano per indicare le particelle, si usava in alcuni casi anche il rosso.

Bolli rossi
Spesso indicano percorsi non ufficiali avendo la stessa funzione di un segnavia, la cosa va interpretata, es. sentieri che conducono ai Paloni Elettrici.

Asterischi rossi o Punti rossi grossi
Indicano un percorso difficile magari esposto o con qualche attrezzatura.

Triangoli Rossi con punto al centro
Sorgente.

Strisce Rosse
I segnali più equivoci, possono indicare tanto un percorso, quanto se vecchi i confini di particelle e se posti sulle piante potrebbero indicare quelle da non tagliare. Vanno interpretati con altri elementi per capire che senso hanno.

INFORMAZIONI GENERALI

Tipo di percorso: indicazioni sulla logistica necessaria per compiere il percorso.

Periodo consigliato: informazioni sul periodo migliore per affrontare l’itinerario e sull’esposizione.

Possibilità di ristoro: se e dove sono presenti lungo il percorso luoghi dove è possibile ristorarsi.

Acqua potabile: se e dove sono presenti fonti d’acqua potabile.

Punti d’emergenza: dove si può andare per allertare i soccorsi.

Copertura cellulare: indicazione approssimativa sulla presenza di segnale.

Frequenza passaggi: indicazione orientativa sulla frequentazione dell’itinerario da parte di turisti o escursionisti.

Stato del percorso: indicazioni sullo stato di manutenzione e della segnaletica dei tratti percorsi dall’itinerario.

Valore storico: se lungo il percorso ci sono monumenti, opere, o luoghi di valore storico.

Valore paesaggistico: qualità dei paesaggi e dell’ambiente.

Valore naturalistico: una valutazione sulla flora e sulla fauna dei luoghi attraversati.

Cartografia: se sono presenti carte topografiche e a quale zona fare riferimento per trovare i luoghi percorsi dall’itinerario.

DESCRIZIONE DEL PERCORSO

Ho cercato di descrivere il percorso in modo sistematico, suddividendolo in vari tratti compresi tra due punti di riferimento, in gergo tecnico diremmo Way point o punti traccia.

Ad ogni punto numerico della descrizione, corrisponde lo stesso punto numerico sulla tabella di rotta e lo stesso punto numerico sulla cartina del percorso allegata. Solo per la cartina per esigenze di conservare la sequenza della numerazione il numero può essere preceduto da una lettera.

RIEPILOGO ROTTA

Ho cercato di descrivere la rotta, come il percorso in modo sistematico, suddividendolo in vari tratti compresi tra due punti di riferimento, in gergo tecnico diremmo Way point o punti traccia.

Ad ogni punto numerico della descrizione, corrisponde lo stesso punto numerico sulla tabella di rotta e lo stesso punto numerico sulla cartina del percorso allegata.
Solo per la cartina per esigenze di conservare la sequenza della numerazione il numero può essere preceduto da una lettera.

Un Way point di solito corrisponde con qualcosa di identificabile: un incrocio, un edificio, un gruppo di rocce, una radura ecc.

Way point descrizione: troviamo il numero e poi una breve nota per identificarlo.

Way point quota: troviamo l’altezza a cui è situato il punto.

Proseguire su: indicazioni sulla direzione da prendere e sul tipo di terreno su cui prosegue l’itinerario:
con la freccia, indicheremo di andare dritto, svoltare a destra o a sinistra o di ritornare sui propri passi, ecc.;
asf.= asfalto, pav.= pavimentato, for.= forestale (strada bianca), mul.= mulattiera, sen.= sentiero, lib.= tratto libero, alp.= tratto alpinistico, fer.= tratto attrezzato o ferrata.

Segnaletica: dove presente, cosa riporta.

Direzione iniziale: nelle immediate vicinanze del Way point.

Direzione tratto: la direzione prevalente tra i due punti traccia.

Distanza tratto: tra i due punti traccia.

Distanza totale: percorso effettuato.

Dislivello: tra i due punti traccia.

Tempo: tra i due punti traccia e totale.

Informazioni: indicazioni utili sul tratto, come varianti o pericoli o altro.

GALLERIA FOTOGRAFICA

Foto dei paesaggi o della segnaletica che si incontra lungo il percorso. E’ spesso anche riportato il punto traccia a cui la foto fa riferimento.

Cliccando sulla foto si apre la foto grande.

SCARICA LE MAPPE

PDF: il pdf del percorso, con estratto di avvertenze e copyright.

GPX: il file compresso da scaricare, decomprimere (windows: clic col tasto destro e selezionare > estrai tutto).

KML: il file compatibile con Google Heart.