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IL LAGO DI GARDA E LA SUA STORIA: PRIMA GUERRA MONDIALE

MONTI DEL GARDA E ALPI DI LEDRO - settore ovest : STORIA

Introduzione

Monti del Garda e Alpi di Ledro: Storia

Monti del Garda: luoghi e percorsi

Alpi di Ledro: luoghi e percorsi

Settore Fortificato del Lago di Garda Nord: Storia

Settore Fortificato del Lago di Garda Nord: luoghi e percorsi

Monte Baldo e Valle di Gresta: Storia

Valle di Gresta: luoghi e percorsi

Monte Baldo: luoghi e percorsi

 

Sintesi:

questo settore fu caratterizzato da una rapida avanzata dell'esercito italiano, il fronte si spostò velocemente molto a nord dei confini originari. La linea difensiva austroungarica era stata ottimizzata lungo il crinale delle Alpi di Ledro, a nord del solco vallivo. L'area a sud, che arrivava a comprendere i comuni di Valvestino e Magasa (ora in territorio Bresciano), venne praticamente abbandonata. L'avanzata fu arrestata sui pendii dominati dai crinali fortificati, che risultarono inespugnabili, il fronte si trasformo così in un area di contrapposizione abbastanza statica.

 

Carone Pregasina Sperone attacco Rocca Gallerie

 

Cronologia:

 

1915

Allo scoppio del conflitto, il 23 maggio del 1915, l’esercito italiano penetrò da Sud, lungo i crinali e le valli dell’Alto Garda, inizialmente in modo agevole.

Il 24 di maggio il Battaglione Vestone occupò la zona di Tremalzo, Passo Nota e Monte Carone, il 25 il Val Chiese conquistò il Corno della Marogna. Il 27 maggio i Bersaglieri, entrando dalle Giudicarie, occupano la linea Cablone - Tombea - Caplone.

Contemporaneamente, la popolazione della Valle di Ledro venne evacuata e condotta in Boemia ed in Moravia. Circa 70.000 trentini furono trasferiti per tre anni verso le regioni centrali dell’impero.

Inizio dall’estate e durò fino all’inverno una fase di combattimenti, che consentì in ottobre, dopo la conquista delle cime a sud del solco vallivo della Valle di Ledro, la discesa e l’occupazione della valle stessa.

Il 26 di giugno viene fatta saltare la vecchia centrale Ponale, in luglio iniziano gli attacchi nella zona di Pregasina e lungo le sue creste. Il 13 di ottobre inizia l’attacco per sgomberare gli austriaci da Pregasina, termina il 22 di ottobre, quando viene conquistata anche Cima Nodice (Nodic). In pochi giorni, alla fine di ottobre, viene occupato il fondo valle: Mezzolago, Molina, Biacesa, Tiarno, Pieve, Bezzecca e Locca.

In dicembre, prima della pausa invernale (imposta dalle severe condizioni climatiche), l’esercito italiano riuscì a conquistare anche qualche avamposto sul versante nord: Cima Vies (1.696), dopo un mese di attacchi, il 10 di dicembre, viene presa dal Battaglione Vestone.

 

1916

In gennaio venne conquistato il trincerone di San Giovanni.

Nella primavera del 1916 ripresero le operazioni per attaccare la linea difensiva austriaca, queste operazioni permisero di conquistare alcune postazioni, a quote medio basse, lungo i pendii che conducevano al crinale fortificato. Gli attacchi furono indirizzati contro le postazioni nemiche di Cima Parì, Cima Oro, Cima Rocca e lo Sperone.

Una delle direttrici d’attacco, prevedeva di risalire dalla Valle del Ponale verso lo Sperone (Cima Capi) prima e la Rocchetta poi. Questa serie di offensive nella zona dello Sperone, è conosciuta anche come “battaglia di Riva”. Le operazioni iniziarono il 04 di aprile, con una serie di bombardamenti italiani sulle postazioni nemiche, contemporaneamente iniziò l’avanzata sulle pendici dello Sperone e lungo la Val del Gac. Il 20 i nostri reparti alpini sferrano l’attacco notturno allo Sperone, risalendo i 200 metri del costone, dove ora c’è la ferrata Fausto Susatti di Cima Capi. L’assalto, furioso, all’arma bianca, con molte perdite, riesce e la cima è conquistata. La cima è collegata con una lunga dorsale alla roccaforte, austriaca, inespugnabile (per la posizione e la quantità di fortificazioni presenti), di Cima Rocca. Contemporaneamente, altri reparti riescono a raggiungere anche le linee austriache del Defensionmauer e a conquistare qualche postazione. Il contrattacco austriaco non si fece attendere e pochi giorni dopo, gli italiani furono rigettati a valle del costone sommitale di Cima Capi. Alla fine, le postazioni italiane si attestarono nella zona di S. Giovanni e a quota 700 lungo le pendici dello Sperone, dove c’è l’ampio ripiano e dove ora inizia la ferrata.

Gli attacchi di questa fase, per conquistare il crinale e rompere la linea difensiva austriaca, videro solo temporanee vittorie, in piccoli settori e a prezzo di elevate perdite, data la supremazia territoriale austriaca ottenuta grazie all'ampia rete di fortificazioni difensive realizzate.

Questo fronte divenne così, vista l'impossibilità di sfondamento, un area di contrapposizione tra i due eserciti abbastanza statica.

 

1917

 

Nell’estate le postazioni italiane verso Costa di Salò furono più volte attaccate dagli austriaci, che alla fine furono respinti.

Il 20 di agosto soldati austriaci si calano in parete sopra le postazioni italiane dello Sperone, l’assalto ebbe temporaneamente successo, il 23 gli italiani ripresero le posizioni.

Dop la disfatta di Caporetto, del 24 ottobre, si rafforzano le postazioni per resistere ad eventuali tentativi di sfondamento.

 

1918

Il 24 di ottobre iniziò la Battaglia di Vittorio Veneto, che durò fino al 04 di novembre. Il 02 di novembre hanno inizio anche le operazioni offensive sul fronte del Garda, sia ad Ovest, in Val di Ledro, sia ad Est, sull'Altissimo. La Brigata Pavia, dislocata in Val di Ledro, riceve l'ordine di attaccare. L'ordine prevede di risalire il crinale nella zona del Parì e scendere a Riva del Garda. La Brigata, riunitasi tra Bezzecca e Tiarno, alle 17 muove all'attacco con tre colonne, indirizzate ai tre valichi di comunicazione tra la valle di Ledro e la zona dei Campi di Riva. Le tre direttrici sono: Bocca Trat, Bocca Saval e Cima d'Oro. I reparti salgono durante la notte ed al mattino del 03 iniziano ad ingaggiare gli austriaci. Questi (esausti, con pochi uomini e rifornimenti), resistono fino alle 9 del mattino, vengono così conquistate le postazioni fino ad allora inespugnabili del crinale fortificato austriaco: Monte Tomeabrù e Cima Parì, sopra Bocca Saval, Cima Oro e Bocca di Trat. Alla sera, la brigata, si riunisce ai Campi ed a Pranzo, con 500 prigionieri. Il giorno dopo avanza su Ponte Arche.

Il 04 di novembre alle ore 15,00 la guerra finiva. I fortunati sopravvissuti poterono fare rientro alle proprie case, trovando spesso solo un cumulo di macerie.

 

 

MONTI DEL GARDA E ALPI DI LEDRO - settore ovest : MAPPA DELLE OPERAZIONI MILITARI

MAPPA OPERAZIONI MILITARI


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